laboratorio sul futuro del comune.
comunitalia
cos'è.
comuni capaci di governare. I beni comuni.
In Italia ci sono circa 8.000 comuni.
Sono troppi? Troppo pochi? Di certo non sempre sono capaci di dare risposte efficaci alla domanda di politiche pubbliche. Non sempre i Comuni sono capaci di custodire e rigenerare i beni comuni, i cui bacini non corrispondono mai con i confini amministrativi.
Il comune deve essere il cuore della governance del comune. Comunitalia è il laboratorio che studia la capacità istituzionale come impalcatura fondamentale per l'innovazione dei beni comuni. Di quali strumenti hanno bisogno per essere motori del cambiamento?
cose da fare.
lavori in corso.
food policy planning.
Ricerca e intervento sulle food policy locali.
I comuni sono il terminale più prossimo alla vita della gente. Il cibo è il bene più essenziale tra tutti quelli essenziali, e il comune ha più di qualcosa da dire nel merito. Serve costruire framework di policy in grado di mettere i comuni nelle condizioni di leggere l'alimentazione come bene comune.
Qui il monitoraggio sull'azione di distribuzione dei 'buoni spesa' nei Comuni per l'emergenza COVID-19. Qui il working paper aperto ai commenti (scarica qua).
comunità: il social lab.
Un laboratorio permanente sui beni comuni territoriali.
L'abitabilità dei territori è fatta di lavoro, servizi, relazioni comunitarie. Non può esistere innovazione territoriale che non poggi su basi autosostenibili. Il social lab esplora gli ambiti di integrazione delle cooperative di comunità nei progetti di riorganizzazione delle governance municipali.
beni comuni: laboratori partecipativi.
Diamoci una regola comune per gestire il comune.
Sempre più spesso le Amministrazioni locali si stanno dotando di regolamenti per la gestione dei beni comuni territoriali. Comunitalia affronta questa sfida focalizzando l'attenzione sulla capacità istituzionale come leva essenziale per una gestione più efficace delle risorse naturali e dello spazio urbano.
beni comuni.
perché il comune va governato.
la tragedia.
Non è mai facile sapere di chi è il comune. Il comune è di tutti, quindi spesso di nessuno. Lo sfruttamento dello spazio pubblico, materiale e immateriale, così come delle risorse naturali, conduce *sempre* a una tragedia: quella di ogni società che si contende lo sfruttamento economico dei beni comuni. Che sono scarsi per definizione, e devono essere governati.
rigenerazione.
Rigenerare i beni comuni significa ri-appropriarsi di ciò che ci appartiene come comunità locali. Significa isolarne il perimetro, capirne le potenzialità, dotarsi di regole per la loro valorizzazione. Ri-generare i beni comuni significa dotarsi di una cornice interpretativa che rilegge la cittadinanza come esperienza collaborativa.
comuni.
o dell'efficacia del governo.
particelle elementari.
I Comuni non sono capaci. Non sono capaci perché i loro confini sono immobili da centinaia d'anni, il personale spesso è anziano e demotivato, la classe politica è sempre più difficile da scovare. I Comuni da soli non possono (più) produrre politiche pubbliche per i propri abitanti, ma per molti restano il luogo dell'appartenenza, delle radici, del ritorno.
cambia tutto.
L'Italia è percorsa da movimenti tellurici che stanno portando lentamente all'introduzione nell'Ordinamento dello Stato di un nuovo Ente, che non è un Comune ma qualcosa di più e di diverso. I Comuni-esiti-di-fusione-di-comuni non hanno (quasi) niente a che spartire con i Comuni come li conoscevamo, e devono essere ripensati in modo radicale.
comunità.
strumenti per l'abitabilità dei territori.
abitare le relazioni.
I territori delle aree interne o degli angoli più marginali del Paese faticano a sopravvivere. La diaspora verso le città è inarrestabile, e il destino di molti luoghi densi di storia e relazioni si impoveriscono fino a scomparire nei fatti dalle mappe.
cooperare.
La cessazione dell'attività di un'impresa genera effetti negativi diretti e indiretti che possono essere devastanti per un territorio. I primi a pagarne le conseguenze sono i lavoratori che rimangono senza lavoro. I principali effetti indiretti economici sono dati dal blocco dell'indotto. Altri effetti indiretti conducono all'indebolimento del tessuto produttivo e delle filiere territoriali che possono generare la desertificazione
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chi siamo cosa facciamo dove andiamo.
Ci piace aiutare le organizzazioni a cambiare. Siamo un gruppo di consulenti e ricercatori che si occupa di analisi e gestione del cambiamento organizzativo. Sviluppiamo progetti per supportare l'innovazione e la definizione di politiche pubbliche. Ci unisce la passione per la comprensione dei sistemi sociali, per le politiche di comunità e la consapevolezza che l'impatto sociale può emergere solo da una profonda comprensione dell'agire organizzativo.